lunedì 30 gennaio 2017

Se gira pure Nagatomo....

Commentare l'indomani di Inter-Pescara 3-0 riesce alquanto semplice soprattutto perchè si tratta di una vittoria giunta in coda ad una striscia di risultati che, considerando le prime giornate di campionato, non era nemmeno ipotizzabile. Chi più chi meno direi bene tutti, compresi quei giocatori, tipo Nagatomo, che da qualche tempo arredano la Pinetina e che salvo catastrofi ed incroci celestiali difficilmente calcherebbero il rettangolo verde. Un punticino in più sulla colonna dei meriti lo riservo a Danilo D'Ambrosio, non tanto per il gol per il quale si deve soprattutto ringraziare la retroguardia pescarese in gita di piacere, quanto per l'intera gara fatta di corsa, presenza e puntualità. Se si pensa che non stiamo parlando di Roberto Carlos e che, come successo ad altri, ha subito la colata d'olio caldo sul capo all'indomani di quell'"assist" in juventus-inter, il giocatore si è ripreso alla grande e, come detto altre volte, in questa squadra continuo a vederlo bene.
Ciò che però mi prude dell'interismo del sabato sera sono i primi 13 minuti del primo tempo e quel quarto d'ora della ripresa nei quali la squadra è sembrata superficiale, disattenta e per certi tratti leziosa. C'è chi dice (parlo di stampa e dei famosi opinionisti) che l'Inter in questa fase di risalita è stata agevolata dal calendario benevolo. Probabilmente il parere può anche essere in parte condiviso ma se ricordiamo le stagioni appena concluse il problema per lunghi tratti è stato proprio il medesimo, ovvero i punti persi (e con loro l'autostima) con le cosiddette piccole. La mancanza di personalità, cinismo, capacità di agire da squadra portano spesso a ruzzoloni disastrosi soprattutto con le squadre che contro di te non hanno nulla da perdere e giocano alla morte, sgombre da qualsiasi pensiero.
L'inter pioliana è maturata in questo, ha acquisito una tipologia di gioco che permette di accompagnare Mauro Icardi con 3/4 uomini durante la fase d'attacco; la squadra è più corta, compatta, la palla gira di più soprattutto in verticale cosa che, fino a qualche settimana fa sembrava impossibile tanto da limitare la manovra a stucchevoli ed inconcludenti passaggi orizzontali utili solo ad alimentare la noia dei presenti.
Tornando a Inter-Pescara e a quei 13 e 15 minuti, vien da chiedersi se siano stati la naturale conseguenza di un calo mentale in vista dell' impegno settimanale in coppa italia e soprattutto del derby d'Italia di domenica prossima. Credo che questa settimana rivelerà chi è davvero l'Inter e soprattutto a che punto del suo cammino si trova. Ovvio dire che l'importante è vincere ma sono convinto che, la giusta mentalità premia anche gli eventuali passi falsi se commessi con la maturità giusta. La Juventus, oggi, è un pianeta a noi lontano, troppo lontano, per svariati motivi; ciò però non dev'esser un freno per quel che oggi siamo noi, una squadra che facendo ciò che le riesce fare, con semplicità, può tener testa alla prima della classe. Pioli ha vinto per ora la sua battaglia facendo la cosa più semplice che si potesse fare ovvero far giocare ogni giocatore nel suo ruolo naturale senza moduli assurdi e tentativi di trasformare ali sinistre in mediani di spinta. I prossimi due impegni sono il crocevia del comprendere quanta strada dobbiamo ancora fare per tornare a lottare fino alla fine in Italia e in Europa, luogo dal quale, ahimè, manchiamo con sostanza da troppo tempo.
Le ultime righe le lascio alla rubrica "50 cent per salvarlo dalla demenza totale" che ho dedicato in tempi non sospetti a Massimo Mauro. Onestamente mi chiedo il motivo per cui sky, che non fa sconti alla clientela nemmeno sotto tortura, continui a versare denaro per le continue boiate che il massimino partorisce. Ieri sera durante l'intervista ad un abbacchiato Maurizio Sarri il Massimo nazionale con spirito critico sollevava la questione del mancato coraggio del Mister nell'apportare modifiche sostanziali ad uno schema di gioco per lunghi tratti della gara stucchevole:"Sarri, noi tutti la stimiamo tantissimo, ma non so come dire (appunto quindi non dirlo dico io no?) ma da uno bravo come lei ci si aspetta una mossa importante, un cambio di modulo, forse qualcosa in più Sarri lei la poteva fare. Risposta:" eh qualcosa l'ho fatta, tant'è che tre minuti dopo che si è cambiato modulo abbiamo fatto gol!".
Mia nonna diceva:" se devi dar aria ai denti, aspetta almeno che sia estate"; quindi caro Massimo, visto che in estate il calcio va in vacanza, ascolta il consiglio di mia nonna! Amen...

Dai pioli su, non scherziamo, schiera mariolino!


La svolta di Palermo - Inter si è materializzata al minuto 15 del secondo tempo. Il tentativo di schierare 11 titolari contro il Palermo, è svanito nell'esatto momento in cui Pioli ha proposto Ever Banega nell'11 iniziale. Purtroppo per noi, Ever lo è solo di nome, e le sue prestazioni non sono perl' appunto, SEMPRE all'altezza; il ventinovenne di Rosario appare spesso lento, impacciato, fuori dal passo del resto della squadra. Inizialmente giustificavo la cosa additando i compagni di scarsa proposizione al gioco, della serie "io (Banega) do palla a te (compagno) ma tu poi sparisci e non ridai più palla a me". Ma con l'andare delle settimane comincio a pensare che la serie A sia il luogo meno adatto per un palleggiatore che non fa certo della velocità la sua arma migliore. Dicevamo del 15' del secondo tempo, Pioli decide che è ora di dar aria e corsa a quei 40 milioni spesi in estate e schiera Joao Mario che a differenza dell'argentino di cui sopra ha la capacità di inserirsi negli spazi lasciati dai compagni d'attacco e, complice una difesa palermitana degna di una scapoli-ammogliati qualunque, piazza il colpo da tre punti che in una giornata apparentemente da tutto facile presentava invece diverse insidie.
La gara è terminata come doveva, a parte una volata sulla destra agevolata da un Ansaldi in gita con la scuola, il Palermo dalla cintola in su non ha mostrato segni di ripresa e alla fine le statistiche per i rosanero sono impietose, lo zero alla casella tiri in porta fa capire il momentaccio. L'inter ha confermato quanto di buono visto nelle ultime giornate, compresa una forma atletica che oggi fa la differenza se si pensa che si erano spese energie per 120 minuti in Tim Cup. Riadisco che sta funzionando tutto alla perfezione perchè il calendario è stato favorevole e perchè la condizione atletica supporta non poco la carenze che, per forza di cose, ancora lamentiamo ed è quindi opportuno cercare di uscire da questo buon periodo con più punti possibili compresa la speranza di prenderne qualcuno allo juventus stadium tra due settimane. Prima però occhio al Pescara, partita sulla carta scontata ma che invece dev'essere affrontata con la mentalità giusta, da grande squadra, perchè la caduta, soprattutto mentale, può esser devastante.
Le note di demerito della settimana vanno a Brozovic e all'arbitro Irrati. Il croato ieri era in licenza premio, mai dentro al gioco, lento nei recuperi e completamente accecato nelle scelte di gioco; la gionata no capita a tutti e speriamo si limiti, appunto, alla giornata. Sull'arbitro che dire? L'espulsione di Ansaldi è da antologia dell'idiozia, sono entrati tutti e due all'impazzata ma entrambi ritirando la gamba prima dell'impatto; non ho sinceramente visto motivi per sanzionare uno e non l'altro anche perchè, a voler essere puntigliosi, Nestorovski andava espulso qualche minuto prima con un secondo giallo per aver attentato alla vita di un barelliere a bordo campo scagliando il pallone con un gesto di stizza. Se sei un arbitro capace, devi capire che dopo 80 minuti sotto la pioggia, su un campo pesante quanto la storia di Ranocchia e il motivatore, possono partire scivolate alla Holiday on ice senza che uno dei due "pattinatori" venga accusato di omicio.
Il risultato è che contro il Pescara si tratterà di decidere se Santon o Nagatomo, un po' come quando si è stempiati e si deve decidere se mettere il ciuffo a sinistra o a destra quando poi basta un misero soffio di vento per farti tornare alla triste realtà! Parole di Conte! Amen...

lunedì 16 gennaio 2017

....Sorrentino ma che ce l'hai con noi?

Sono sicuro che molti di voi, come il sottoscritto, hanno temuto fino al minuto 64 di vivere la classica partita beffa dove una squadra si danna e si affanna cercando la gloria e un'altra con una magia degna del Silvan d'autore porta a casa il bottino pieno con il minimo sforzo. Per fortuna, o meglio per merito, l'epilogo è stato diverso anche perchè, diciamocelo, con il 65% di possesso palla, 31 tiri totali di cui 14 nello specchio e 12 calci d'angolo a 2, uscire da San Siro con uno zero alla casella punti sarebbe stato come vivere un match da Truman Show! Durante la gara ho imprecato alla malasorte svariate volte anche se, a mente fredda, ribadisco il concetto per il quale la fortuna, o la sfortuna, accompagnano mancanze o qualità. E' vero, Sorrentino ieri sera, come spesso accade quando vede Inter, ha parato anche la polvere come nemmeno il ragno nero Lev Jasin, ma sparargli addosso due colpi di testa da 1,5 metri con 7 metri di porta davanti non può esser solo sfortuna. Per il futuro quindi, aguzziamo la mira!!!
Capitolo Gagliardini, buona anzi buonissima la prima, il ragazzo ha grinta, capacità e personalità da vendere. Mi auguro che anche la continuità condisca le sue domeniche perchè a ricordare l'ottimo esordio di Joao Mario e le 4 impalpabili partite successive un po' di timore mi viene.
Per il resto bene tutti, Kondogbia sembra il fratello figo di quello che rincorravamo con il manganello in mano pronti a gambizzarlo, la difesa ha ripreso a girare ed in attacco abbiamo solo l'imbarazzo della scelta con special menzione per quel Mauro Icardi che anche ieri sera, a parer mio, ha dimostrato perchè Aurelio de Laurentis abbia cercato di portarlo a Napoli corteggiando Wandona Nara come Adamo e Milly in "sette spose per sette fratelli".
Il gol di Maurito è di una bellezza disarmante, così come il "rubopalla" che denota la voglia di dimostrare che forse forse quella fascia, sul quel braccio, ci può stare.
Un plauso speciale lo voglio riservare ad Ivan "il terribile" Perisic non tanto per il secondo tempo di livello, quanto per aver disobbedito al tentativo del Mister di fargli rivivere i fantasmi manciniani che lo volevano perennemente fuori ruolo "Io gioco a sinistra, e segno" punto!
Non ci resta che attendere la prossima magari spogliandoci per una volta della sensazione che prima o poi un passo falso lo dobbiamo fare perchè l'Inter, come altri, ha le carte in regole per acquisire consapevolezza e certezza nei propri mezzi affrontando con maturità e determinazione tutte le partite da qui alla fine. Poi si può vincere o perdere, il bello dello sport è anche questo, l'importante è farlo da squadra, da Inter!
Ora per favore, tutti in piedi sul divano, ad applaudire tale Sergio Pellissier, il bello del calcio di casa nostra, la classe a volte la si dimostra con continuità non solo in campo ma anche fuori dal rettangolo verde e Sergione, in fatto di classe, abbonda in ogni dove, Chapeau! Amen...

lunedì 9 gennaio 2017

dopo la Befana...Fofana...


La sensazione che i Piolitici fossero rimasti in vacanza mi ha attanagliato quando un tale di nome Fofana dribblando Kondogbia come nemmeno Kevin Keagan fiondava un destro terra/aria che Handanovic fortunatamente smanacciava sopra la traversa. Per tutto il primo tempo l'inter ha cercato di arginare 11 indiavolati che piuttosto di sentire le incomprensibili lamentele di Delneri all'intervallo han pensato bene di giocare a calcio e anche piuttosto bene. Il pareggio molto bello ...quanto poco meritato firmato Perisic ha rimesso sui binari una gara deragliata fin dalle prime battute di gioco causa un approccio meneghino decisamente sotto tono. Analizzando il primo tempo incolore dell'Inter c'è da evidenziare come la difesa, più di altri reparti, abbia espresso il peggio di se' con interventi al limite dell'imbarazzante parzialmente rimediati da una ripresa giocata con più attenzione e puntualità. Il secondo tempo ha regalato decisamente un'altra partita con l'Udinese un po' meno compatta e pimpante ed un'Inter più ordinata e determinata. Quattro vittorie consecutive non possono essere frutto del caso e se dal mercato di riparazione riusciremo a mettere ordine ad una rosa che vede diversi interpreti in rampa di lancio possiamo pensare di continuare un progetto che pian piano sta prendendo forme decisamente migliori rispetto al recente passato. Un piccolo ma doveroso hi-five lo dedico a Mister Pioli che in poche settimane ha dato cenni di identità cercata invano per 3 stagioni di fila dai suoi predecessori. Nessun punto d'arrivo sia chiaro, ma il tentativo di coinvolgere un gruppo verso il fine comune è un qualcosa che a me personalmente piace parecchio. Tre cose balzano all'occhio: difesa più alta, pressing e varietà di cecchini; speriamo che il gruppo continui a seguirlo e che finalmente regni un po' di serenità in un ambiente che da troppo ormai vive colpi di isterismo da far invidia a Sue Ellen nella serie tv Dallas! Amen...

mercoledì 30 novembre 2016

CAMPEÕES...

A volte il gelido canto del dolore interrompe il fragore della gioia.
A volte la magia di un gesto rimane perpetua, eterna, come se quel gesto non dovesse mai invecchiare.
A.C.F - 1973

Doctor Jekyll e Mister Inter...

Inter - Fiorentina mi ha lasciato soprattutto due cose, la prima mezz'ora interista nemmeno lontanamente parente degli scialbi approcci "prePoliani" e la pacatezza, correttezza ed educazione di tal Paulo Sousa elegante in campo quanto davanti ai microfoni. Già perchè al di la dei meriti nerazzurri per i quali la prima mezz'ora di gara ha visto una squadra veloce, pungente e cinica scaraventare in faccia all'avversario i brutti ricordi israeliani non si può nescondere il fatto che l'arbitro Antonio Damato di Barletta ha decisamente sbagliato serata.
Continuo a pensare che Kondogbia, quello vero, sia rimasto in Francia perchè anche ieri è apparso confusionario e poco utile alla causa, mi sta bene il tentativo di recuperarlo, semmai ci sia qualcosa da recuperare, a patto che non diventi una costante giocare per più di metà gara in dieci. Li davanti direi bene, Candreva segna, corre si prende delle pause ma alla fine l'acquisto è azzeccato tant'è che anche D'Ambrosio ne ha tratto benefici sfornando prestazioni, considerato il tutto, ampiamente sufficienti. Il reparto arretrato, che l'anno scorso in tutto il girone d'andata era sembrato quello che dava le migliori garanzie, sta pian piano facendo emergere carenze importanti. Miranda è il gemello brutto di quello visto per lunga parte del campionato scorso, forse l'età, forse la voglia di emigrare, sta di fatto che non da le stesse sicurezze di un tempo ed un pensiero volente o nolente lo si deve fare. Ranocchia onestamente non ha fatto nè peggio nè meglio di altri, a volte non si capisce quale posizione tiene però, nel complesso, a mio avviso, la prova è stata sufficiente. Spendo solo due righe per il buon Samir, capace di prodezze che nemmeno alla playstation e di cappelle che a volerle fare apposta difficilmente riescono; sui due gol presi qualcosa di più si poteva fare se si pensa che nel primo Kalinic ha allungato di diversi metri il pallone senza che il portierone nerazzurro gli andasse incontro e nel secondo il numero uno meneghino ha pensato bene di far capire in anticipo a Ilicic che non era il caso di incrociare. Nemmeno ieri sera la mia curiosità di scoprire il motivo per cui si sono investiti milioni su tale Gabigol è stata soddisfatta anzi, semmai ce ne fosse stato bisogno, è stata alimentata anche dal motivo per cui si son spesi 40 mln per tale Joao Mario. Capiamoci, il ragazzo probabilmente ha dei numeri ed ha necessità di ambientarsi (sperando non con gli stessi tempi di kondo) ma l'involuzione delle ultime settimane un pochino mi preoccupa. Fin dall'inizio era sembrato padrone del ruolo, con sufficiente personalità e pronto a prendersi in collo parte della causa, ma ultimamente con l'ottima compagnia di Banega, sembra un corpo estreneo al tutto. Non parlo dell'erroraccio fantoziano da 5 metri dalla porta ma dell'atteggiamento, della posizione, della freschezza che questo giocator di bell speranze ha da qualche settimana smarrito. Della trasferta israeliana avevo accennato della necessità di salvare quel poco di buono che c'era stato, ovvero la partenza rabbiosa e grintosa e così è stato, dobbiamo decisamente migliorare fisicamente perchè il dispendio energetico di un primo tempo a mordere le caviglie all'impazzata nella ripresa si avverte e non capita sempre di segnare 3 gol in 19 minuti. Bisogna trovare un equilibrio altrimenti si finisce per sprecare energie più del dovuto per 45 minuti di preliminari rischiando poi di prender sonno nel momento di timbrare. Auguro a Pioli di trovare presto questo equilibrio e di risolvere quei punti interrogativi che ancora gravitano attorno a certi giocatori ma qualcosa è cambiato e se miglioriamo anche la fase di gestione qualcosa di buono sicuramente ne uscirà! Amen...

lunedì 21 novembre 2016

Quando la notte dovrebbe....

Alcune considerazioni del giorno dopo le devo fare anche perchè la notte porta consiglio dicono, ma a dire il vero io l'ho passata a sognar montagne verdi!
Sulle maglie delle due squadre non c'è molto da dire se non che già prese singolarmente hanno poco a che vedere con la storia delle due milanesi se poi le mischiamo come ieri sera sul prato del Meazza vien da pensare più ad uno scherzo di carnevale che ad una mossa di marketing. Due applausi li... dedico volentieri ai post partita dei due allenatori, da una parte un Montella che sta maturando con notevoli prospettive personali dettate dal fatto che lui un'idea di calcio ce l'ha e anche ben oliata e se naturalmente non ti erigi a protagonista lasciando la ribalta ai giocatori, hai fatto bingo ma questo, per quanto mi riguarda, non è una novità, l'ho sempre stimato ed oggi ne ho la conferma. A Pioli che dire, è apparso ai microfoni visibilmente squagliato dopo esser stato in tensione per 95 minuti e forse più, era la prima, era il derby, coi cadaveri dei predecessori ancora all'orizzonte con lo sguardo come a dire "no ma perchè tu davvero credi di farcela??". Ha commentato la gara con umiltà e si è difeso bene dalle domande per la verità non ficcanti , a parte il solito Massimo Mauro che fa di tutto per far capire al telespettatore cosa succede quando hai mancato l'appuntamento con l'intelligenza. Ha applaudito il suo gruppo che a detta sua si è messo a disposizione e che con i giusti correttivi può finalmente decollare quel progetto che cominciava ad ingiallire.
Per finire, volevo lanciare un sorriso ad alcuni milanisti che, dopo essersi strizzati i testicoli con la chiave del 13 al minuto 92', da ieri sera sbeffeggiano l'altra parte di Milano ribadendo i punti di distacco in classifica e la campagna acquisti faraonica che per ora non da alcun risultato. Partiamo dal presupposto che dalla stagione 2013/2014 il Milan è arrivato davanti all'Inter solo alla playstation, che a livello di campagna acquisti faraonica credo ci sia poco da sorridere se si pensa che Bacca, Luiz Adriano, Romagnoli, Bertolacci, Kucka e Balotelli nel 2015 hanno prodotto un settimo posto e 57 punti; e ancora, la mia sportività mi impone di non augurare la stessa fine dell'Inter post girone d'andata del campionato scorso, ma esaltarsi troppo o esagerare con il mal di vertigini si rischia poi di farsi più male del dovuto. Il Milan sta facendo bene, lo dico da settimane, ha un grande tecnico ed un organico giovane che può solo migliorare, ma nascondere il bruciore di culo per il gol preso sul filo di lana facendo gli sberleffi ai cugini sfigati a meno 8 è come esaltarsi per esser riusciti a farsi una sega dopo che per anni si è tentato di bombare qualche figa, contenti voi....! Amen