lunedì 21 marzo 2016

....il ritorno in naftalina!


Che sabato sera mi aspettassi un'Inter gagliarda direi proprio di no ma non vi nascondo che ad un certo punto avevo chiesto a mia moglie di rinvenire dalla naftalina il vestito della mia prima comunione per dare inizio alle danze.
Poi ci ha pensato Spalletti 2.0 a rovinare la festa inserendo Dzeko in versione uomo-assist. Già perchè il nuovo Luciano di ritorno dalle fredde terre è diventato più sarcastico e bacchettone oltre che decisamente più ficcante ed arguto non solo nel
l'analizzare i sorrisi di altrui presidenti ma nel trovare la retta via ad un Dzeko smarrito ed imbronciato. Ha capito che dai piedi del bosniaco può uscire solamente del materiale edile che però, se opportunamente lavorato, può regalare delle gioie artistiche, Naiggolan ringrazia 1-1.
Quanto alla ciuffo band devo dire che forse, con un Palacio in più a disposizione, avremmo potuto creare delle alternative interessanti in corso d'opera grazie alla sua capacità di fare la cosa giusta al momento giusto. Sono sostanzialmente soddisfatto anche se, una volta di più, vedo la necessità di lavorare sulla maturazione di squadra in questo tipo di gare dove giochi bene per gran parte del match ed hai il pizzico di buona sorte che ti accompagna per portare a casa il bottino pieno. Le partite durano 90 e più minuti, noi spesso cominciamo a sbaraccare prima!!!
Ho passato svariati mesi a chiedermi il perchè avessimo affannosamente rincorso Ivan Perisic come Heidi rincorre Nebbia e le ultime gare mi hanno definitivamente illuminato. Ne ammiro la corsa, la determinazione, il sorriso con mano sul cuore del post segnatura che sembra cosa scontata e ruffiana ma non lo è affatto a meno che tu non sia Zlatan Ibrahimovic, nato Milanista, cresciuto Gobbo, sonante Catalano, sposato Interista e maturato Parigino. Il traguardo del terzo posto è affare assai arduo ma ciò non deve assolutamente far smarrire il buono che si è riusciti a produrre nelle ultime partite. Anzi, mi auguro di vedere sempre un piccolo passo in avanti, gara dopo gara, e alla fine tireremo le fatidiche somme servendoci, semmai ne avessimo bisogno, della consulenza di Luciano 2.0 Spalletti! Amen

Ahhhh...povera Italia!

...in queste ore post Bayern - Juventus ho letto ogni forma di sfottò anti juventino ed altrettanti tentativi da parte dei tifosi della Vecchia Signora di intiepidire le suddette mattonate ribattendo colpo su colpo. Tutto normale mi vien da dire, soprattutto se ambientato in un paese storicamente poco sportivo e per nulla abituato ad applaudire il prossimo per manifesta superiorità. Già tutto normale a parte l'indignazione Juventina a 360° prima sugli aspetti legati al campo ...e poi sulla manifesta anti juventinità che si è levata gloriosa al cielo dal triplice fischio del signor Eriksson! Nei 180 minuti, calcisticamente parlando, la Gobba non ha assolutamente demeritato, anzi! Scendere all'Allianz Arena con assenze a mio avviso comunque importanti ed imbambolare il bayern per più di un'ora non è certo affar da poco. Ma se poi, invece di attaccarsi ad Eriksson e i suoi fratelli, ci si ferma ad analizzare il tutto con un pizzico di lucidità in più ed un briciolo di permalosità in meno si capisce che qualche errore da pollo lo si è pur commesso. Qualche errore l'ha commesso anche il Bayern già all'andata svenendo completamente dopo il doppio vantaggio, e per mano di Alaba al pronti via in terra Bavarese. Gli errori ci sono e purtroppo si pagano (chiedere a Bonucci sul 1-2 di Lewandosky ed Evra/Barzagli sul 2-2) e dopo averli onestamente commentati si può al limite accennare all'errore arbitrale con la piena coscienza però che una volta tocca a te e una volta tocca a me. La cosa però che davvero mi fa sorridere è l'indignazione del tifoso juve nei confronti dell'Italia calcistica non juventina. Ma perdonatemi, cosa pretendete se in maniera sistematica producete slogan contro qualsiasi sconfitta altrui, se la maggior parte conta gli scudetti a modo proprio sbeffeggiando la giustizia sportiva (al netto del processo in sè ma le sentenze sportive andrebbero rispettate), se puntualmente ogni lunedì mattina al posto del caffè il primo bisogno è ricordare calciopoli, i prescritti, Guido Rossi,i cartoni, bim bum bam e chi più ne ha più ne metta. Se ad ogni pro arbitrale si fa finta di nulla e se ormai il 5 maggio lo festeggiate al pari di San Patrizio....?Insomma va tutto bene, lo sfottò ci sta. Lo sfottò si fa e si incassa, e per quanto riguarda la quarta squadra e il ranking non vi dannate l'anima, se dobbiamo fare delle brutte figure (non mi riferisco a voi ci mancherebbe) meglio tornare agli anni 80 dove in Coppa dei Campioni andava chi vinceva lo scudetto, non di cartone eh!! Ci mancherebbe altro ! .... Amen

lunedì 7 marzo 2016

...che fosse la volta buona !!???


Lord Byron diceva che “ un uomo per essere ragionevole dev’essere ubriaco”. Senza disturbare illustri poeti più del dovuto c’è però da chiedersi se ciò che di buono abbiamo visto in 5 giorni sia frutto di una bevuta collettiva oppure di un ragionevole tentativo di salvare il salvabile.

Ieri sera a San Siro era di scena il derelitto Palermo di Kung Fu Zamparini, un Presidente che fa dell’incontro tra i suoi due neuroni un episodio simile al Millennium Bug. Una partita sulla carta a dir poco scontata, l’avversario  ideale per dar continuità di risultati stimolando l’allegria del tifoso in procinto di affrontare un piovoso lunedì lavorativo; Uhmmmm….ma siamo davvero così sicuri che fosse l’avversario ideale? Inter-Juventus di mercoledì scorso è stata una partita giocata a ritmi molto alti, con l’adrenalina a mille che, nonostante il risultato finale, ha ridato all’ambiente interista un livello di speranza perlomeno accettabile. Inter-Juventus è stata una partita tra chi arrivava a San Siro in giacca e cravatta forte del risultato dell’andata e chi invece in costume adamitico doveva necessariamente fare qualcosa di importante per riguadagnarsi stima e fiducia.

Quando esci da gare simili dove hai dato tutto, hai fatto pace con i tifosi e quando torni a casa la tua famiglia ti festeggia come nemmeno Andrea Degortes in arte “Aceto” rischi di affrontare la partita successiva con eccesso di relax credendo di vantare un credito derivante dall’ALL IN del match precedente. Se poi a tutto questo aggiungi il fatto che Beppe Iachini la sa lunga e come prima punta schiera Alberto “simpaty” Gilardino che con la Beneamata  ha fatto centro diverse volte ed è campione Nazionale di “tuffo con alito di vento”  il tranello è dietro l’angolo.

Grazie al cielo la banda ciuffo, sebbene qualche svarione degno del dna neroazzurro, se l’è cavata egregiamente sfoderando un Perisic finalmente all’altezza (magari se continuiamo a farlo giocare nel suo ruolo è meglio per tutti) un Ljajic voglioso e concludente ed una Palacio tirato a lucido come nelle migliori serate di Gala.

Ma specifica menzione va fatta per Maurito Icardi. Continuo a credere che tra lui e Gonzalo Higuain ci sia un abisso sotto molti punti di vista, ma ieri sera ho realizzato che se il gioco di squadra è volto alla finalizzazione secondo le semplici regole del calcio lui c’è!!! Sono convinto che debba migliorare sulla protezione della palla spalle alla porta ma per il resto ha le carte in regola per diventare un buonissimo centravanti. Ieri sera ha corso per 90 e più minuti, uscendo dall’area in cerca del pallone, sacrificandosi nel pressing e sfoderando un goal ed un assist degno dei migliori. Il suo problema maggiore sembra essere quello di dover dividere la cameretta dei giochi con qualcuno, di non avere cioè lo spazio, più mentale che fisico, per  sentirsi protagonista dell’attacco neroazzurro. La soluzione di far gironzolare 3 mezze punte fuori di 16 metri lasciandolo come unico vero terminale potrebbe essere quella ideale.

Per analizzare le virgole negative di una serata positiva è giusto chiedersi se non sia necessario trovar rimedio all’involuzione psicologica che la squadra subisce ogni qual volta si passa da una situazione di assoluto controllo ad un’altra che restituisce puntualmente le insicurezze che ci hanno caratterizzato per 60 lunghi giorni.

Al minuto 45, sfruttando la briscola organizzata dalla difesa Interista, tale Rispoli, si avete capito bene non Dani Alves, si involava sulla fascia libero e solo più di Bobby mettendola morbida per l’accorrente Vasquez che cercando di smaltare “Smile” Carrizo riapriva inaspettatamente i giochi. Da quel momento 10 minuti ad inizio ripresa di assoluta follia, squadra impaurita, palla alla viva il parroco e giocatori in delirio che gridavano “tocco blu non gioco più!”.

La consapevolezza non si costruisce certo in 2 partite ma, tra gli obbiettivi stagionali, devono sicuramente figurare la costruzione di una mentalità vincente e la definitiva presa di coscienza dei propri mezzi, due qualità che non possono essere messe in discussione dalle volate di un Rispoli qualunque, altrimenti si rischiano puntualmente i due passi avanti e tre indietro.

Lasciatemi elogiare infine Beppe Iachini non tanto per la partita del Palermo di ieri sera quanto per il coraggio che quotidianamente dimostra nel condurre la nave del patron Zamparini. Credo che allenare una squadra del Maurizio nazionale equivalga ad affrontare una frazione di short track indossando le infradito.

Amen! 

giovedì 3 marzo 2016

...beh?!? cos'è tutta questa energia???


...stamattina leggendo qua e la i commenti interologi del post Inter - Giuve, il mio buon umore calcistico quasi quasi si stava rianimando se non fosse che poi, analizzando bene la cruda realtà, mi rimane una bella prestazione che probabilmente verrà ricordata negli annali quanto l'esibizione di Jo Chiarello al festival dei Sanremo dell'81.
Ma facciamo un passo indietro! Ieri sera, precisamente al minuto 4 del secondo tempo venivo colto improvvisamente da stupore celestiale vedendo un giocatore dell'inter (tele Eder) dribblare un difensore avversario con la stessa semplicità con cui Benedetta Parodi impiatta un tortino di zucca, producendo un cross con la C maiuscola da spingere in fondo al sacco senza doversi trasformare nel Divino Otelma. Si si avete capito bene colleghi, non 37 sterili passaggi in orizzontale mentre i difensori avversari comodamente ti guardano e se la raccontano ma una normale, tipica, semplice, doverosa azione in verticale. A questo punto quindi arricciando l'occhio destro a modi Celentano ho pensato : ma vuoi vedere che le parole di Ausilio sulla mancanza di attributi hanno fatto davvero effetto? Certo farsi dare del senza palle da uno che per anni ha sorretto quelle mosce di un cervellone come Marco Branca non è proprio edificante e un pochino farebbe incazzare anche me, ma al punto tale da costringere per 83 minuti quei cosi li tutti dietro a proteggere il bottino era un qualcosa di completamente inaspettato.
Al minuto 37 della ripresa l'apoteosi; Rugani, fuori luogo ieri sera al pari di Valerio Scanu all'Ariston, preso da estremo sconforto affossa Ivan il Terribile! No no non io ma quello che di cognome fa Perisic, cercato e voluto per 63 giorni da Mancini l'estate scorsa perchè gli serviva l'esterno sinistro confinandolo però a destra per 23 partite e criticandolo per mancanza di posizione. Calcio di rigore!!! Siamo sicuri si? non è che non c'era, magari è dubbio, che ne so, poi se non c'è scende ciglione dalle tribune minaccia di fondere la duna con la Maserati e son c...i amari per tutti ! Tranquilli, Rugani alza le mani, ammette...tutti sereni, sciacquiamoci la bocca prima di sorridere a Bonucci sia mai si offenda e andiamo sul dischetto, Brozo...gol 3-0!!!
A questo punto il ricordo è andato alle rimonte storiche Inter - Sampdoria da 0-2 a 3-2, Inter-roma da 0-3 a 4-3, inter-aston villa andata 0-2 ritorno 3-0, e allora c'ho sperato, creduto, son salito in piedi sul divano come se la telecronaca fosse di Guidone Meda, ho afferrato con decisione e scaramanzia le mie zone d'ombra perchè tutti sanno che i calci di rigore sono una lotteria, e alla lotteria vinci se le dea bendata ti fa l'occhiolino. Il problema però è che la Dea bendata presente ieri sera al Meazza dev'essere stata affetta da qualche forma di strabismo perchè Rodrigo "el Trenza" Palacio, entrato in campo con la stessa voglia che ho io di sorridere ad un esattore di Equitalia, ha pensato bene di smaltare il suo rigorello sulla traversa. Risultato? Ci si ricorderà più di "che brutto affare" della simpatica Chiarello che della bellissima e cazzuta Inter che ho visto ieri sera. Grazie lo stesso! Amen!!!

No ma, spiegatemi perchè i finocchi sono offensivi?

Sulla vicenda Sarri-Mancini mi sovvengono tre riflessioni:
la prima riguarda i commenti della serie "sono cose di campo e tali dovrebbero rimanere!". Certo, sono anch'io della frangia che considera il calcio uno sport maschio, di contatto e giocato con una certa dose di grinta, ma la frase "sono cose di campo e non devono uscire da li" mi suona più come un interpretare il campo al pari di una zona franca dentro alla quale si può dire, fare, baciare, lettera, testamento pugno ...sotto il mento, quel che si vuole! No voglio ancora pensarlo come un luogo nel quale ci si diverte, ci si sfoga in maniera sana e si assiste ad uno spettacolo, con tutte le regole ed il rispetto necessario. La seconda riflessione è che, come sempre, in Italia, da queste vicende, ne nasce una diatriba poco obiettiva e molto faziosa! Già perché non riusciamo ad analizzare la questione senza puntare il dito dicendo voi napoletani, voi interisti, juventini, milanisti, sampdoriani, e via dicendo. Che amarezza, la partita è finita ragazzi, smettiamo la tuta da tifosi e parliamone! La terza ed ultima è forse quella che mi crea le turbe maggiori e che mi fa sobbalzare dicendo: ma oltre ai vaffa, stron di qua e di la, nel 2016 per offendere (crediamo noi) qualcuno, dobbiamo ancora attaccarci al frocio, finocchio, negro, giallo, verde, mussulmano, ateo nano grasso grosso etc?? Davvero??? Ahimè ci stiamo offendendo da soli se davvero, nel 2016, il nostro menù delle offese comprende ancora parole come queste! Amen